Lego 21027-1 Berlin (Storia)

A Berlino, nel 1902 entrò in funzione la prima linea della Metropolitana, da Stralauer Tor alla stazione del giardino zoologico, con una diramazione verso Potsdamer Platz e divenne così la quinta città europea dopo Londra, Budapest, Glasgow e Parigi ad avere una Metropolitana sotterranea.
Con l’avvio della Prima guerra mondiale, Berlino, seppur non direttamente coinvolta nella guerra, rimase un centro nevralgico per la progettazione e la produzione di armamenti.
Il 9 Novembre il Re Imperatore abdica lasciando un vuoto di potere che decreterà una serie di scontri di piazza.
Il 5 gennaio vi furono degli scontri con la polizia ad Alexanderplatz e in altri quartieri, sedati con l’arresto ma anche l’assassinio dei capi della rivolta Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg.
Ma la situazione non si era ancora del tutto normalizzata, tanto da costringere a spostare la sede dell’Assemblea Costituente in una sede più tranquilla, Weimar.
Nel 1920 furono uniti alla città molti comuni e città circostanti, formando la Grande Berlino.
Negli anni venti si sviluppa una cultura del consumo e del lieto vivere, molte famiglie acquistano auto, frigoriferi e altri apparecchi domestici, mentre l’elettrificazione delle case cominciava ad estendersi a tutti i quartieri della città, si diffusero così, radio e cinema e quest’ultimo divenne un punto di forza della cultura tedesca, dopo la nascita degli studi cinematografici dell’Universum a Berlino ma anche teatri e cabaret ebbero un boom.
Tuttavia il benessere durò poco, poiché al termine degli anni venti il tasso di disoccupazione tornò a salire vertiginosamente tanto che nel 1932 in città si contavano 603.000 disoccupati su 4 milioni di abitanti e queste incertezze economiche favorirono l’ascesa al potere del Nazismo.
Con l’ascesa di Adolf_Hitler al potere, gli assetti della città mutano, cominciarono le azioni di pulizia dai “nemici dello stato” tramite le azioni delle SS e delle SA.
Dopo il rogo del Reichstag nel 1933 dichiarando lo stato d’emergenza furono annullati i diritti politici e civili essenziali, accentrando tutto il potere nelle mani del nuovo Dittatore.
Così iniziarono gli arresti di massa contro politici di sinistra e simpatizzanti, ricorrendo ad una sistematica violenza che rese il clima della città rovente.
Iniziarono i roghi dei libri sulla piazza dell’opera dell’Unter den Linden nonché le aggressioni contro gli ebrei.
Durante le olimpiadi del 1936, Berlino divenne la vetrina del mondo con la presenza di quasi mille commentatori radiofonici da tutto il mondo, una città che riuscì a nascondere le sue violenze e gli accanimenti per breve periodo.
Il 9 Novembre le persecuzioni si intensificarono con la “Notte dei cristalli” in cui furono distrutti negozi di ebrei e incendiate sinagoghe.
Nel frattempo si intensificarono i progetti, fu costruito l’Aeroporto di Berlino Tempelhof e la colonna della vittoria a Konigsplatz, poi trasferita.
All’avvio del secondo conflitto mondiale per le strade di Berlino non vi fu lo stesso entusiasmo sorto spontaneo nel 1914.
Iniziarono le misure di oscuramento notturno, furono introdotte le tessere per gli alimenti, la vita divenne difficile tanto da impiantare coltivazioni di generi alimentari nelle piazze e nei cortili.
Il 25 Agosto vi fu il primo bombardamento di Berlino da parte degli Inglesi e questo determinò la costruzione di torri antiaeree sul territorio urbano.
A fronte dell’espansione tedesca tra il 1941 e il 1942 gli allarmi aerei diminuirono ulteriormente ma dal 1943 il bilancio della battaglia di Berlino divenne molto più pesante.
Un milione e mezzo di persone rimasero senza casa e 9,5 chilometri quadrati di superficie urbana rasa al suolo.
Il bilancio finale della guerra aerea conterà circa 50.000 vittime e la distruzione di circa il 70% degli edifici del Mitte.
Nel corso della guerra si intensificarono i crimini contro gli ebrei, costretti a lasciare i loro appartamenti e ghettizzati in quartieri ebraici ma dal 18 ottobre 1941 iniziarono le deportazioni ad Auschwitz e negli altri campi di sterminio.
Dei 170.000 ebrei berlinesi sopravvissero oltre 100.000 all’estero e solo 6.500 nascosti in città, aiutati da numerosi coraggiosi che rischiavano la propria vita.
Il 1° Febbraio 1945 i nazisti dichiararono Berlino “zona di difesa” mentre il 16 aprile iniziò una battaglia decisiva per la capitale che vedeva l’avanzamento dell’Armata Rossa sin nelle strade del centro.
Il 30 Aprile Hitler si tolse la vita nel suo bunker sotto la Cancelleria così nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1945 fu firmata la resa incondizionata della Germania: la bandiera sovietica sventolava ormai in cima al Reichstag.
Fino ai primi di luglio del 1945 l’Unione Sovietica era l’unica potenza ad occupare Berlino a cui seguirono gli inglesi, gli americani e i francesi, ognuno nel proprio settore di controllo.
La città offriva uno spettacolo di distruzione e miseria, decretando la nascita del mercato nero con cui riprendeva la vita quotidiana, ma tutte le infrastrutture erano distrutte, il traffico urbano bloccato, non c’era né gas né acqua.
Per avviare la ricostruzione fu ricostruita anche la vita politico amministrativa della città con l’insediamento di uomini comunisti nei settori chiave della città.
Dal 17 Luglio al 2 Agosto 1945 si aprì la conferenza di Potsdam presso il Palazzo Cecilienhof in cui si incontrarono i capi di governo di USA, URSS e Gran Bretagna per decidere il futuro politico ed economico della Germania.
Ma per quanto furono decisi i punti essenziali della democratizzazione e smilitarizzazione del paese, le divergenze divennero inevitabili.
Alle elezioni del consiglio comunale del 1947 la vittoria di Ernst Reuter a sindaco fu osteggiata dai sovietici, inoltre le trattative per l’introduzione di una riforma monetaria fallirono, facendo sì che le potenze occidentali introducessero nelle loro zone di appartenenza una nuova moneta, ormai la Germania si avviava alla divisione in blocchi.
Con l’introduzione della riforma monetaria il settore Ovest della città, posto all’interno della zona di influenza sovietica fu tagliato fuori da qualsiasi collegamento via terra così si rese necessario l’avvio di un ponte aereo con cui le potenze occidentali sostennero Berlino Ovest.
A seguito del blocco, i sovietici abbandonarono ogni dialogo decretando la nascita di due consigli comunali e coì, nel settore sovietico, fu eletto Friedrich Ebert, figlio del presidente della Repubblica di Weimar, così Ernst Reuter poté assumere definitivamente la carica di sindaco di Berlino Ovest.
Il 24 Maggio entrò in vigore la Costituzione della Repubblica Federale tedesca e poco dopo fu fondata la DDR.
Nel 1950 Walter Ulbricht del Partito di Unità Socialista di Germania decise che il grande Castello di Berlino, situato in centro città, andava distrutto in quanto simbolo dell’antico assolutismo prussiano.
Il grande palazzo fu raso al suolo tra settembre e dicembre 1950: andarono così irrimediabilmente distrutte preziose opere d’arte.
Berlino Ovest, isolata dal resto del paese visse anni drammatici, con 306.000 disoccupati ma grazie al programma di ricostruzione finanziato dagli europei e dal paese stesso, la città crebbe economicamente.
Nella Germania orientale il 17 giugno 1953 i muratori che lavoravano alla costruzione dell’ospedale di Friedrichshain si sollevarono chiedendo condizioni di lavoro più dignitose.
Questa ribellione trovò il sostegno anche di colleghi che lavoravano all’Opera Unter den Linden e in poche ore la protesta si allargò a tutta la DDR, con lo slogan “Via il Governo”.
L’insurrezione fu sedata dichiarando lo stato di guerra da parte delle truppe d’occupazione sovietiche e l’ordine fu ripristinato con divieti di riunirsi in assemblea, coprifuoco e presenza militare.
Le conseguenze furono l’arresto di 13.000 persone, la morte di almeno 51 manifestanti ma le stime arrivano a 100 e il ferimento di 400.
Nel novembre del 1958 Khruscev chiese espressamente la smilitarizzazione di Berlino Ovest, quindi il ritiro degli Alleati e la trasformazione della capitale in città libera, integrata nella DDR.
In caso di rifiuto, il Cremlino avrebbe conferito al governo la piena sovranità sul suo territorio e il timore era quello di un nuovo blocco di Berlino Ovest.
Nel giugno del 1961 durante una conferenza stampa, Ulbricht rispose alla domanda di un giornalista riguardo al significato di Berlino città libera dicendo: “Capisco la sua domanda in questo modo, che in Germania Ovest c’è gente che si augura che noi mobilitiamo i lavoratori della capitale per erigere un muro, ma nessuno ha intenzione di erigere un muro!”
Invece il 13 agosto 1961 avvenne la chiusura dei confini della città, il traffico urbano fu interrotto e furono costruite delle barriere per le strade e le piazze lungo i confini di settore, da una semplice separazione decretata da una linea bianca si passò al filo spinato e poi, dopo le difficoltà causate dalle continue fughe, fu eretto il muro.
Fino al 1972 divenne impossibile qualsiasi sconfinamento, anche a parenti mentre poi, con l’entrata in vigore dei “regolamenti dei pass”, la situazione migliorò.
Tuttavia la presenza del muro non impedì i tentativi di fuga ricorrendo ai mezzi più disparati: nuotando lungo lo Sprea, forzando il confine con auto corazzate o persino fuggendo con una mongolfiera.
Durante la sua visita nel 1963, il Presidente Statunitense John Fitzgerald Kennedy, pronunciò un discorso divenuto famoso: “Il muro è la più disgustosa e la più evidente dimostrazione del fallimento del sistema comunista, il muro non è solo uno schiaffo in faccia alla storia, è uno schiaffo in faccia all’umanità, tutti gli uomini liberi, non importa dove vivono, sono cittadini di Berlino, ed è per questo che io, in quanto uomo libero, sono orgoglioso di poter dire: Io sono un berlinese.
La nascita del muro creò notevoli problemi all’economia della città, con aziende strozzate dalle difficoltà del muro: mancanza di manodopera ma anche di commesse.
Per ovviare fu richiamata manodopera dall’estero, con flussi di immigrati turchi, jugoslavi e polacchi.
Tuttavia la vita culturale andava avanti: fu inaugurata la Filarmonica e la Staatsbibliothek di Scharoun, la Neue Nationalgalerie di Ludwig Mies van der Rohe.
A Berlino Est sorse la torre della televisione alta 365 metri.
Negli anni ottanta l’opposizione civile nella DDR si rafforzò, specie per i danni ambientali provocati dalla gestione governativa e il 18 Ottobre 1989 Erich Honecker si dimise a causa del crescente malcontento così, il suo successore, divenne Egon Krenz.
Tuttavia il 4 Novembre ad Alexanderplatz si riunirono un milione di persone per protesta, rivendicando a gran voce la libertà di stampa, di riunione e di opinione.
Il 9 Novembre Günter Schabowski annunciò ad una conferenza stampa che per viaggi privati fuori dalla DDR non era più necessario il vistoe alla domanda di un giornalista italiano rispose che il regolamento entrava immediatamente in vigore così migliaia di berlinesi si accalcarono ai checkpoint per varcare il confine.
Alle 22.30 si sollevarono le sbarre dei check point: il muro era caduto e nei giorni e nelle settimane seguenti la caduta del muro, Berlino era una città invasa da visitatori che passavano da una parte e dall’altra e dappertutto si cominciò a fare buchi nel muro.
Il 12 Novembre fu aperto a Potsdamer Platz il primo passaggio provvisorio, tanto da permettere ai due sindaci della città di potersi incontrare.
Nel 1992 la stazione della metro Potsdamer Platz fu rimessa in funzione e riattivata la linea 2.
Il 2 Dicembre 1990 Berlino elesse per la prima volta dopo decenni i suoi rappresentanti al parlamento nazionale e comunale e tornò presso il Municipio Rosso nel quartiere del Mitte, la sede del sindaco.
Nel Settembre 1999 il Parlamento tornò nella sede del Reichstag ristrutturato dall’Architetto Norman Foster.
L’ultimo decennio del XX secolo è segnato da immensi cantieri con cui la città voleva mutare volto, furono costruiti nuovi edifici governativi, ambasciate e sedi di media.
Potsdamer Platz rappresenta l’esempio del cambiamento, attraendo gli investimenti di varie società che concessero a importanti Architetti la costruzione degli edifici.
Con l’abbattimento del muro numerose aziende dell’est hanno chiuso, poiché non in grado di sostenere i costi della concorrenza.
Nel frattempo la città ha attratto nuove aziende, seppur il tasso di disoccupazione si mantenga elevato.
La città è divenuta un polo di attrazione per giovani e creativi del mondo nonché per eventi come la Love Parade, il Christopher Street Day e il Carnevale delle culture.

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