Lego 21014-1 Villa Savoye (Storia)

Villa Savoye situata a Poissy in Francia, è una delle opere più celebri di Le Corbusier e fu realizzata tra il 1928 ed il 1931.
Questo edificio, diventato monumento storico il 16 Dicembre 1965, dopo anni di abbandono, è stato restaurato ed è ormai aperto al pubblico.
In questa costruzione, Le Corbusier applica integralmente i suoi Cinque Punti dell’Architettura: i pilotis, il tetto-giardino, la pianta libera, la facciata libera e la finestra a nastro, dimostrando allo stesso momento quanta varietà fosse possibile ottenere pur rispettando tale guida normativa.
La costruzione poi riflette altri suoi parametri progettuali: i legami con la pittura purista, la coesistenza di forme libere e geometriche, l’Architettura dei percorsi e il rapporto con l’ambiente naturale che la rendono tra le opere più emblematiche del suo pensiero.
La pianta della casa nasce da una maglia quadrata di pilotis aventi fra loro una distanza di 4,75 m mentre la caratteristica curvatura che si osserva in planimetria deriva dal raggio di sterzata dell’automobile del proprietario che, penetrando nella maglia, poteva girare all’interno di essa senza dover effettuare alcuna manovra ed introdursi nel garage.
In questo progetto sono presenti due motivi archetipi di Le Corbusier: la chiocciola ed il quadrato, che si ritrovano alla base di molte altre sue opere.
Nel corpo di fabbrica al pianterreno, oltre al garage, vi è un alloggio di servizio ed il vestibolo da cui parte una scala e una rampa, disposta lungo l’asse della pianta.
Il piano superiore contiene su tre lati l’alloggio, composto da un grande soggiorno più tre camere con servizi e sul quarto lato, che si estende dalla parete esterna alla rampa di spina, si apre una grande terrazza, cui corrisponde un vuoto sul solaio sovrastante.
La terrazza rappresenta uno dei cinque punti di Le Corbusier, il tetto giardino e viene descritta dall’Architetto con queste parole: “Il vero giardino della casa non sarà sul suolo, ma al di sopra di esso a tre metri e cinquanta: questo sarà il giardino sospeso dove il suolo è secco e salubre, dal quale si vedrà tutto il paesaggio, assai meglio che non dal basso”.
La rampa porta dalla terrazza giardino al piano di copertura dell’edificio dove si stagliano i corpi curvilinei del solarium e della scala.
Un elemento importante di questa opera è la rampa, equivalente alla spina centrale dell’intera costruzione.
Essa collega al coperto, il pianterreno col primo piano e, all’aperto, quest’ultimo col tetto-giardino, costituendo un elemento plastico costantemente visibile nella parte centrale della casa sia per chi guarda dall’interno, sia per chi guarda dalla terrazza del primo piano.
La volumetria esterna è tanto semplice e schematica da apparire quasi brutalista: un basso parallelepipedo tagliato su ogni lato da un’asola orizzontale, sospeso rispetto al suolo da sottili pilastri e sormontato da corpi semicircolari disposti asimmetricamente.
Tuttavia, se la scarna volumetria e questo distaccato rapporto con la natura, frutto entrambi di una poetica figurativa e d’un programma comune a tutto il razionalismo e all’arte astratta rientrino indubbiamente nell’intenzionalità dell’autore, alcuni aspetti particolari dell’opera trasformano ed arricchiscono i suoi lati schematici e programmatici.
Per esempio i quattro prospetti non sono tutti uguali fra loro, infatti due di essi hanno i pilotis a filo parete, mentre gli altri due sono a sbalzo rispetto ai montanti per realizzare la vera e propria facciata libera.
Inoltre la posizione asimmetrica dei corpi sovrastanti l’edificio, formanti un plastico gruppo a sé conferiscono una nota di varietà ed ambiguità al tutto, così da rendere ogni visuale di prospetto diversa dall’altra: guardandolo dai vari lati, il suddetto gruppo appare ora a sinistra, ora a destra, ora scompare del tutto per chi guarda dal basso, disposto com’è in un angolo eccentrico del tetto giardino.

Sintesi elaborata da vecchi giochi .it tratta da www.wikipedia.org

Lascia un commento